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OPES lo ha fatto di nuovo. Dopo 13 mesi dal lancio di Generatori, un’iniziativa che sta contribuendo a donare nuova linfa al volontariato grazie al coinvolgimento dei teenager, l’Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e di Terzo Settore ritorna nella Sala Tevere della Regione Lazio per lanciare un nobile programma di welfare leggero: “Sport e Salute: Benessere Per Tutti!“. Il progetto, che avrà una roboante ricaduta sulla società, permetterà alle persone che vivono ai margini (anziani, NEET, neomamme o neogenitori e bambini tra i 5 e i 10 anni) di usufruire gratuitamente di alcuni servizi che ridisegneranno la funzione dei centri sportivi. Attività sportive, ludico-motorie, socializzanti e supporto psicologico o motivazionale permetteranno a questi individui vulnerabili di migliorare la qualità della loro vita, di sentirsi meglio e di superare la difficile situazione che stanno attraversando. Non servono studi o ricerche sociali per ribadire che la vita di chi vive nella periferia di una grande città è più difficile. Laddove mancano servizi di welfare e persistono criticità ambientali, sociali e occupazionali ci si ammala di più, si tende a guarire di meno e si perde autosufficienza. “Sport e Salute: Benessere Per Tutti!”, invece, è un’azione concreta che pone rimedio ad alcuni ostacoli che persone con più di 65 anni d’età, giovani inoccupati, donne in gravidanza o neomamme e bambini si trovano ad affrontare quotidianamente. Un’iniziativa di questa rilevanza da una parte afferma un principio sovrano della nostra democrazia come l’uguaglianza, dall’altro pone l’accento su tre parole – Sport, Salute e Benessere – che sono l’espressione di diritti inalienabili dell’uomo e che, in maniera esplicita o implicita, sono garantiti dalla nostra stupenda Costituzione (articoli 2, 3, 18, 32 e 117 – anche se non guasterebbe vedere trascritta la parola “sport”, ma questa è un’altra storia e sarà una battaglia futura).
I riflettori su “Sport e Salute: Benessere Per Tutti!” si sono già accesi. Se i patrocini ricevuti sottolineano l’importanza sociale dell’iniziativa di OPES, la presenza del pugile Emanuele Blandamura come Project Ambassador la impreziosisce. Avere uno sportivo di tale caratura, un ragazzo che è anche un campione al di fuori del ring, visto il suo impegno nel volontariato, permetterà al progetto di avere un’ulteriore spinta, un’energia vitale o, se preferite, una forza che genererà valore su tutto il territorio nazionale e che al tempo stesso faciliterà la replicabilità.
Buona lettura!