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Riannodare i fili e provare a ripartire. Nonostante i timori legati ad una seconda ondata del coronavirus, l’Italia, archiviate le ferie estive e riaperte le scuole dopo ben 6 mesi, si rimette in moto. Prova ad adattarsi e ad adeguarsi allo scenario disegnato da un’emergenza epidemiologica senza precedenti. Lo fa con spirito di sacrificio, con testa e cuore e con coscienza, perché è consapevole che commettere errori contro un nemico subdolo sarebbe deleterio per il sistema Paese. Quell’Italia, che ad un certo punto era l’untrice d’Europa e che successivamente veniva vista come un modello virtuoso da prendere come esempio (così ci ha fotografati il prestigiosissimo NYT), oggi non può permettersi di sprecare questa crisi diffusa. Fare previsioni su come e quando usciremo definitivamente da questa emergenza è impossibile. Così come risulta complicato immaginare come saranno la sanità, il lavoro, l’economia, la scuola ed anche lo sport italiano dopo il coronavirus. Intanto, step by step, un passo dopo l’altro ci dirigiamo e ci proiettiamo verso il futuro. Il futuro, tuttavia, si costruisce hinc et nunc, qui ed ora, seguendo sempre la propria missione. Nel nostro caso parliamo della capacità di migliorare un po’ alla volta il mondo in cui viviamo, gestendo un programma sostenibile di sviluppo della promozione sportiva, sociale e culturale, capace di generare valore per la persona e la comunità. In questo senso il mese di settembre ci ha visto protagonisti a diversi livelli. Sul piano sportivo non si possono non citare l’apertura di un nuovo centro tecnico di ginnastica ritmica e la presentazione ufficiale della nuova stagione della Lega Calcio a 8 avvenuta in Campidoglio. Il torneo più importante d’Italia permette a semplici giocatori amatoriali e dilettanti di confrontarsi con ex campioni della Serie A del calibro di Francesco Totti, David Di Michele o Antonio Floro Flores, solo per citare alcuni nomi. A livello di promozione sociale e volontariato merita una menzione il progetto Generatori, giunto alla fine di un lungo percorso che neppure il coronavirus ha interrotto. Infine, non si può trascurare la formazione, un tasto su cui il nostro Ente batte forte da sempre per migliorare la qualità dei servizi offerti e per contribuire alla crescita delle persone. Oltre ai corsi del Dipartimento Lavoro e Formazione, volti a fornire una risposta concreta al mercato del lavoro, le attività formative hanno riguardato, riguardano e riguarderanno tecnici, dirigenti e manager dello sport, che ogni giorno sono alle prese con un quadro normativo complesso e con le criticità generate dal coronavirus. Tutti gli approfondimenti, e molto altro ancora, nelle prossime pagine.
Buona lettura!