Il 26 giugno si celebra la Giornata mondiale per la Lotta alla Droga per ricordarci che la droga è una minaccia alla salute e al benessere dei giovani e dei bambini, delle famiglie e della società nella sua interezza.
“Viva la Vita” è la campagna di sensibilizzazione promossa da Modavi Onlus, Opes Italia e Asi Ciao e rivolta a tutte le fasce d’età, per lanciare un messaggio positivo finalizzato alla promozione della bellezza di una vita vissuta libera dalle droghe.
Eventi culturali e musicali, incontri sportivi e banchetti informativi: sono tante le iniziative promosse su tutto il territorio nazionale per lanciare un messaggio chiaro contro ogni dipendenza, per dimostrare che l’artificialità delle droghe non è la soluzione ai problemi della vita, alla stanchezza o alla noia.
L’ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) ha stimato in 200 milioni le persone che hanno assunto droghe almeno una volta in un anno. Di questi, 25 milioni sono considerati tossicodipendenti. Ogni anno 200.000 persone muoiono per malattie correlate all’uso di stupefacenti. I giovani sono i più coinvolti: l’uso di droga tra i 14 e i 30 anni è più che doppio rispetto a quello della popolazione generale, tre volte maggiore nel caso della cannabis.
Il livello di guardia nei confronti del problema droga con gli anni si è abbassato notevolmente.Le droghe hanno dilagato e continuano a farlo, particolarmente tra giovani e giovanissimi tanto che dalla dipendenza si è passati alla polidipendenza con un unico obiettivo:sballare, allontanarsi da una realtà che spesso oggi non è fatta di emarginazione, ma di noia, vuoti, mode da seguire.
Dal manifesto della campagna “Viva la vita” emerge come sia necessario rivedere il sistema dei servizi per i tossicodipendenti che è vecchio e declinante. E’ necessario superare gradualmente il concetto del dualismo pubblico/privato sociale per arrivare alla creazione di un unico sistema di offerta dei Servizi capace innanzitutto di comprendere le nuove modalità di consumo e i nuovi profili del consumatore e, quindi, in grado di pensare efficaci strategie di intervento.
E’ necessario anche restituire centralità alle politiche di promozione della salute e alle campagne di prevenzione “contro” la droga e non di educazione “sulle” droghe, aumentare l’offerta formativaper chi lavora e opera nel settore delle tossicodipendenze e delle dipendenze patologiche e favorire la nascita di luoghi d’incontro per i giovani, capaci di promuovere stili di vita sani e liberi dalle droghe.