Ultima giornata del Festival della Comunicazione Sportiva tra panel sulla sostenibilità nello sport e tornei. Il Centro di Sapienza Sport, terza location dell’iniziativa ideata e curata dalla Professoressa Barbara Mazza, ha fatto da sfondo ad una mattinata all’insegna dell’informazione, della divulgazione scientifica e della parte più active, ludica e competitiva dell’essenza dello sport. Se nelle aule didattiche dell’impianto di via delle Fornaci di Tor di Quinto l’attenzione si è focalizzata sul tema “Tecnologia e comunicazione per uno sport sostenibile”, sui campi le performance degli studenti partecipanti al Torneo dell’Università hanno rubato la scena e gli occhi.
Dopo aver affrontato argomenti come la sostenibilità economica nel mondo sportivo, le strategie per far crescere il turismo attraverso lo sport, la mobilità urbana, la salute, il benessere e la sostenibilità sociale, l’ultimo panel di questa tre giorni è stato un inno al “nuovo petrolio della società”: l’high-tech e i big data applicati alle discipline sportive e allo sviluppo di tutto il sistema. Grazie ai case history mostrati e alle opinioni dei relatori (Adriano Bacconi, Fabio Lalli, Annalaura Ruffolo, Camillo Franchi Scarselli, Alberto Sasso, Alessandra Ortenzi, Giovanna Russo, Fabio Lucidi, Stefano Germano), è stato possibile comprendere come il progresso tecnologico stia trasformando il nostro tempo e la nostra percezione di vivere lo sport. Ma, come ha sottolineato più volte Adriano Bacconi di Infront, per comprendere l’importanza e la rilevanza di questi dati, che rappresentano una miniera d’oro di informazioni e comportamenti, è necessario educare gli utilizzatori finali. Saper interpretare e leggere questi codici numerici può fare tutta la differenza del mondo. Basti pensare all’analisi tecnico-tattica di un match, al coinvolgimento emotivo di un fan attraverso la gamification e alla trasformazione digitale di un evento calcistico, podistico o motoristico. In una giornata interamente dedicata alla tecnologia e alla sana competizione non poteva mancare il punto di vista di coloro che vivono in prima persona l’essenza di queste due parole: i robot sviluppati da Daniele Nardi e Dario Albani della Facoltà di Ingegneria della Sapienza. Le creature, estensione digitale dei loro sviluppatori, sono state schierate su un rettangolo di gioco ed hanno mostrato ai presenti le loro capacità ed abilità nel gioco del calcio.
Prima della chiusura dei lavori e della premiazione del Torneo Sapienza, l’ultima parte della mattinata è stata interamente dedicata agli aspetti psicologici che inducono giovani ed amatori a fare abuso di sostanze dopanti.
Il Festival della Comunicazione Sportiva, che ha visto OPES in qualità di partner e protagonista di contributi, ha rappresentato un’occasione unica per creare una rete tra i vari player che ogni giorno, grazie al loro lavoro nella società o nella formazione delle nuove generazioni, contribuiscono ad arricchire di significati il mondo dello sport, rendendolo anche più sostenibile. Ogni panel, così come ogni intervento da parte dei relatori, non è stato soltanto un semplice momento di informazione o di conoscenza, ma è si è trasformato in un impulso ad agire e a migliorare la società in cui viviamo. Il punto di partenza è proprio lo sport.