L’oro olimpico, conquistato a Sidney da suo figlio Pino, è sempre con lui. In occasione di eventi o manifestazioni pubbliche o sociali, il Maestro Gianni Maddaloni lo mostra con orgoglio ai giovani e alle loro famiglie. Perché quella medaglia, sinonimo di successo a livello planetario, racconta una storia e testimonia che con il sacrificio, con i valori positivi dello sport e seguendo dei sani principi di vita si possono raggiungere mete inimmaginabili.
Ma la vittoria più grande, quella senza dubbio più importante e impagabile, O’Maè, come viene chiamato dalla sua gente, la conquista ogni giorno. Con la sua palestra, lo Star Judo Club di Scampia, rende onore al valore sociale dello sport. Nel quartier generale del clan della legalità di viale della Resistenza a Napoli non insegna solo le arti marziali, ma la disciplina, il rispetto, il sacrificio, l’inclusione e l’integrazione. Ancor prima di forgiare atleti, il Maestro Maddaloni plasma gli uomini e le donne del futuro.
La palestra dello Star Judo Club potrebbe somigliare ad un’enclave all’interno di una periferia dove troppo spesso realtà e fiction si fondono e confondono. Chi supera il cancello d’ingresso volta le spalle alla criminalità e all’illegalità e si schiera con i Maddaloni dalla parte di chi tutela i più deboli, di chi difende i diritti delle persone e di chi vuole costruirsi un futuro contando solo su se stesso e sulle sue forze. Il clan dello Star Judo Club è una comunità coesa che si aiuta e che si prende cura dei figli dei detenuti, dei ragazzi con disabilità, degli sportivi in gravi difficoltà economiche, delle famiglie di Scampia e di tutte quelle persone che vivono ai margini e che cercano un riscatto sociale attraverso lo sport.
Gianni Maddaloni è un Maestro e pure una guida. È un uomo che dà ed infonde fiducia, al tempo stesso non vuole essere tradito dai suoi allievi. È un modello da seguire. Forse inimitabile. È una risorsa che genera valore, che vive per Scampia, che ricerca quotidianamente il bene comune, che ha una precisa cultura del lavoro e che crede saldamente nello sport come diritto insindacabile che deve essere garantito a tutti. Per questo, il 75% degli iscritti frequenta i corsi a titolo gratuito. Tutti gli altri, invece, pagano una quota mensile di poche decine di euro.
Quanto sta facendo per il suo territorio in nome dello sport ha un valore inestimabile. Il Presidente nazionale di OPES, Juri Morico, il Segretario generale, Davide Fioriello, la giunta ed il consiglio nazionale, a nome di tutte le associazioni e società sportive dilettantistiche e dei loro tesserati, non smetteranno mai di ringraziarlo, sostenerlo e supportarlo nelle sue attività e campagne. Oggi, martedì 13 settembre, al coro di grazie si aggiunge un immenso e caloroso augurio di buon compleanno. Tanti auguri, O’Maè!