Tre giorni di panel e confronti con lo sport, la comunicazione e la sostenibilità a costituire il cuore delle discussioni e delle relazioni. Al Centro Congressi del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza – Università di Roma si è tenuta la prima giornata della seconda edizione del Festival della Comunicazione Sportiva. “L’impatto economico finanziario dello sport sostenibile” è stato il “trait d’union”, il collegamento tra le due sessioni di lavori.
Dopo i saluti istituzionali e dopo la lettura del messaggio inviato dal Presidente del Coni Giovanni Malagò, hanno preso parola i Presidi delle Facoltà di Economia, Architettura, Medicina e odontoiatria, Ingegneria civile ed industriale, Scienze politiche, Sociologia e Comunicazione, che sono stati accompagnati sul palco dei relatori dai rappresentanti politici della Regione Lazio, Roberto Tavani, e della Capitale, Daniele Frongia.
“Le motivazioni che spingono all’attività sportiva – ha affermato l’Assessore allo Sport del Comune di Roma Daniele Frongia – sono: competizione, divertimento e tutto ciò che è legato al mondo dell’amicizia. Ma lo sport va oltre queste motivazioni, perché è anche salute, prevenzione e risparmio. Le pubbliche amministrazioni devono investire non solo nella corretta comunicazione dello sport, ma anche delle attività correlate. Di fondamentale importanza è anche la lotta alla sedentarietà. Per promuovere lo sport è doveroso partire dalla base, intervenendo in periferia e nelle palestre delle scuole, in modo da avvicinare i cittadini, in particolare i più giovani, alla sana attività fisica attraverso iniziative ad hoc“.
Antonio Lodise (Rappresentante Studenti Consiglio di Amministrazione Sapienza) e Maurizio Barbieri (Direttore di Sapienza Sport) hanno messo al centro dei loro interventi il ruolo fondamentale che l’ateneo romano ricopre nella società, negli studenti e nella divulgazione scientifica. Significativo è stato l’intervento di Barbara Mazza, Responsabile Scientifico WeComSport, Sapienza Università di Roma, nonché ideatrice e curatrice di questa seconda edizione: “Ci tengo a sottolineare 2 obiettivi che ci siamo dati in questa seconda edizione. Il primo è parlare del tema della sostenibilità, una sfida coraggiosa perché la situazione è in continuo divenire anche nel mondo sportivo. La carta europea dello sport ha dettato le linee guida della sostenibilità nel mondo sportivo nel 1992 e adesso queste linee guida sono state adattate alla luce di tutte le indicazioni che emergono a livello internazionale nell’agenda olimpica 2020. La sostenibilità è un tema strategico importante e prezioso per tutti noi anche al di fuori del mondo dello sport. A noi interessa lavorare sulla capacità progettuale all’interno del mondo sportivo e non ci piace accendere i riflettori sui grandi eventi sensazionali, ma su tematiche sulle quali il mondo accademico può intervenire con una serie di contributi. Il secondo punto è legato al fatto che lo sport è entrato come soggetto importante in Sapienza, quindi bisogna non solo parlarne ma raccontarlo in tutte le sue dimensioni. Abbiamo deciso di considerare lo sport come soggetto protagonista in questo progetto di sviluppo nel mondo della sostenibilità e accompagnarlo fin dove possibile in questa evoluzione“.
L’obiettivo di questo festival, come ha sottolineato la Professoressa Mazza, è creare una strategia per promuovere comportamenti sostenibili all’interno della società, gettando le basi per un progetto comune condiviso da tutti i player che sono stati invitati a questa 3 giorni.
Al termine della prima sessione, il Presidente della Divisione Calcio a 5 Andrea Montemurro ha illustrato il suo modello che ha permesso al Futsal italiano di acquisire un nuovo valore e maggiore popolarità.
“La sostenibilità di un brand di uno sport – ha concluso il Presidente Montemurro – può avvenire attraverso la programmazione e la lungimiranza, una scelta importane dei media su cui collocarsi e su cui bisogna mostrare un prodotto di prima fascia. Andare in tv con un prodotto importante vuol dire porsi all’attenzione di qualcuno e bisogna farlo nel migliore dei modi, mettendo il vestito da sera“.