“Sport Informa”, il progetto per arginare il fenomeno crescente del doping in Italia

Si è concluso, dopo 18 mesi, il progetto nato per sensibilizzare i ragazzi fra i 6 e i 19 anni sull’importanza di praticare uno sport “pulito”: oltre 12.000 le persone coinvolte in diverse città d’Italia con webinar, incontri nelle scuole con atleti, formazione per docenti per dire “no” a un fenomeno che in Italia è dilagante. Con il coinvolgimento di 118 operatori e di circa 12.000 ragazzi fra i 6 e i 19 anni d’età nelle città di Torino, Chieti, Roma, Latina, Caserta, Catania e Cagliari si è concluso il progetto “Sport Informa” promosso da OPES aps, realizzato con il contributo del Ministero della Salute e la collaborazione di Unicusano.

Con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sui temi dello sport come punto di partenza per la salute e il benessere fisico, ma anche come un’opportunità per contrastare il fenomeno del doping. Perché il ricorso a sostanze dopanti, come è emerso in alcune recenti indagini condotte dalle Federazioni Sportive Nazionali e da NADO Italia, è in costante aumento. E non importa età o livello di gioco. 

Soltanto per citare gli ultimi dati diffusi, nel 2021 il 3,5% degli atleti sottoposti a controlli risultò positivo ai test antidoping, segnando un incremento nell’uso di agenti dopanti rispetto al 2018, quando i positivi erano il 2,2%, e al 2019 (con il 2,7%). Nel 2023 il Tribunale Nazionale Antidoping (TNA) ha trattato 164 casi tra tesserati e non: 47 sono stati rinviati alla Procura Nazionale Antidoping e conclusi con un accordo.

Dei rimanenti 117, 15 sono stati conclusi con provvedimento di archiviazione, 90 con sanzione, 9 con assoluzione, 1 con revoca della sospensione cautelare e 2 casi sono in corso di definizione. A ciò si aggiunge il lavoro dell’ufficio “Intelligence & Investigations” di NADO che nel 2023 ha gestito 769 segnalazioni di cui 35 hanno portato all’attivazione di procedimenti disciplinari per violazioni della normativa sportiva antidoping.

Sport informa: le attività sul territorio

Per contrastare il fenomeno del doping e incrementare l’autostima in ciascun ragazzo o ragazza attraverso una sana e regolare disciplina sportiva, OPES aps in sinergia con il partner scientifico dell’iniziativa Unicusano ha promosso attività radicate sul territorio nazionale partendo da alcune città. Webinar, incontri nelle scuole, formazione per docenti ed educatori: per 18 mesi “Sport Informa” ha cercato di rafforzare la rete informativa di contrasto all’utilizzo di sostanze dopanti nel contesto sportivo. La marcia in più del progetto è arrivata dal coinvolgimento diretto degli “Ambassador”, testimonial d’eccezione come, per esempio, l’ex campione dei pesi medi Emanuele Blandamura: in giro per l’Italia hanno incontrato gli studenti rimarcando l’importanza di adottare un approccio “pulito” allo sport. 

Questa nostra iniziativa – ha spiegato il Presidente Nazionale OPES aps, Juri Morico è andata esattamente lungo il solco del bisogno di produrre una cultura dello sport solida, una strada che si è aperta con l’ingresso dello sport in Costituzione. Penso che la celeberrima frase pronunciata da D’Azeglio ‘Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”, sia più che calzante per descrivere il compito che ci spetta e che spetta a tutti gli attori protagonisti di questo progetto, quali agenzie educative, come famiglie, scuole e università, ma anche istituzioni e organismi sportivi: costruire un modello, rafforzare l’impegno messo in campo dalle istituzioni nel riportare lo sport al centro dell’agenda politica. 

A noi, con il supporto di partner scientifici e accademici come in questo caso Unicusano, va l’onere e l’onore di fare in modo, in particolare tra le nuove generazioni, che lo sport venga assorbito come uno strumento non solo educante, ma che infonda sicurezza in se stessi, che consenta di acquisire una mentalità vincente, a discapito di tutte le scorciatoie che porterebbero niente altro che sconfitte”. 

Il progetto – ha dichiarato invece il docente dell’Unicusano Andrea Velardiha previsto una attività di formazione rivolta a docenti, educatori, animatori di centri estivi e invernali con l’obiettivo di erogare corsi e fornire strumenti idonei al potenziamento dell’autostima, della competenza nella gestione di sé per favorire un equilibrato sviluppo psicofisico dei ragazzi, tale da prevenire il rischio di doping”.

Con Sport Informa – ha proseguito – abbiamo voluto dare il nostro contributo concreto alla diffusione di messaggi importanti, talvolta decisivi, per una sana crescita dei ragazzi e dei bambini in ambito sportivo”.

Siamo estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti con Sport Informa – ha aggiunto il professor Antonino Mancusoun progetto che ha raggiunto oltre 12.000 giovani in tutta Italia, sensibilizzandoli sull’importanza di uno sport pulito e responsabile. Questo successo evidenzia la necessità di diffondere ulteriormente i risultati eccellenti ottenuti e di collaborare con altre istituzioni per ampliare la rete della comunità educante. Come affermava Aristotele, ‘La virtù è una disposizione acquisita con la pratica e migliorata con l’educazione’: è proprio attraverso la formazione e la ricerca che possiamo forgiare una società migliore.

In qualità di Coordinatore scientifico, sottolineo il ruolo cruciale della ricerca per garantire interventi mirati e incisivi. Le attività di formazione, gli incontri con atleti e l’indagine scientifica hanno permesso di gettare le basi per una cultura sportiva che non solo contrasta le scorciatoie, ma promuove uno sviluppo equilibrato e consapevole. Solo attraverso un impegno condiviso possiamo davvero fare dello sport uno strumento educativo di valore universale”.

Con Sport Informa, OPES aps e Unicusano hanno voluto potenziare l’informazione di contrasto all’utilizzo di sostanze dopanti con il fine ultimo di tutelare la salute delle nuove generazioni. Ma non solo. Perché il progetto, sposato da Unicusano e realizzato con il contributo del Ministero della Salute, si è prefisso la costituzione di una comunità educante formata e preparata sul tema delle sostanze dopanti e sui fattori protettivi. Per questo le attività sono state accompagnate da una campagna di comunicazione e da un’indagine scientifica che permettessero a studenti ed educatori di comprendere meglio il fenomeno del doping a 360 gradi.

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