L’attesa sta per finire. A partire dal 4 maggio, come stabilito dall’ultimo DPCM di aprile, l’Italia entra nella Fase 2 e vede allentarsi alcune restrizioni che hanno permesso al Paese di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Anche il mondo dello sport si prepara alla ripartenza, osservando scrupolosamente le misure adottate dal Governo su temi come l’attività fisica e motoria consentita e l’apertura dei Centri Sportivi per ospitare gli allenamenti degli atleti professionisti o di rilevanza nazionale che praticano discipline individuali. Nel Lazio, però, questo fatidico termine è stato posticipato di 48 ore. Un’ordinanza del Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, sancisce infatti che dal 6 maggio è consentito “l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali”. Seguendo l’esempio del Governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, anche la Regione Lazio autorizza la ripresa degli allenamenti in forma individuale, e non di gruppo, pure agli atleti degli sport di squadra.
Inoltre, sempre dal 6 maggio, è permessa “l’attività motoria e sportiva all’aperto in forma individuale, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. È consentito per tali attività lo spostamento individuale solo in ambito provinciale”. Una parte della disposizione regionale sulle attività sportive consentite a partire da mercoledì 6 maggio interessa anche coloro che in forma amatoriale praticano la pesca sportiva in acque interne e in mare. L’ordinanza firmata da Zingaretti autorizza lo spostamento dell’atleta all’interno dei confini regionali, “al solo scopo di consentire il raggiungimento del litorale marittimo”.
Infine, la Regione Lazio ordina che, entro il 5 maggio 2020, “gli enti gestori delle strutture sportive consentite, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 e della presente ordinanza, predispongano il protocollo delle misure di sicurezza da adottare per lo svolgimento delle attività. In ogni caso le attività all’interno di strutture sportive possono svolgersi solo previa predisposizione del protocollo di sicurezza”.