Salute e terzo settore: questi i temi del convegno che si è tenuto ieri, 1 ottobre, a Palazzo Madama in Sala Caduti di Nassirya. L’iniziativa partita dal sen. Lucio Malan, realizzata in collaborazione con Salute Plus, e patrocinata proprio dal Senato della Repubblica, ha inteso aprire la strada a un rafforzamento del dialogo tra i protagonisti del terzo settore e il comparto salute, che include strutture, addetti ai lavori e pazienti. Anche OPES ha offerto il proprio contributo attraverso le voci del Presidente Nazionale, Juri Morico, ed Emanuele Blandamura, ex campione di pugilato e consigliere OPES.
Gli interventi in apertura di Malan e Schillaci
Ad aprire l’evento di confronto e determinazione di nuovi obiettivi i saluti, letti alla platea dalla giornalista Silvia Roberto, di Malan e del Ministro Orazio Schillaci.
“È attraverso un dialogo costruttivo tra le parti che si può realizzare un servizio sanitario all’altezza delle sfide che ci attendono. L’iniziativa di oggi è anche un’occasione per raccogliere una serie di contributi di grande qualità e testimonianza dell’importante patrimonio di professionalità del servizio sanitario nazionale e del terzo settore” ha riferito Malan, ponendo dunque l’accento sulla possibilità di attingere alle peculiari esperienze e abilità per costruire una nuova rete, solida e sempre in espansione, al fine di fronteggiare gli anni e le sfide a venire il meglio possibile.
“La sanità sta vivendo una trasformazione profonda – ha invece condiviso Schillaci – segnata dall’invecchiamento della popolazione, dall’aumento delle malattie croniche e dalle innovazioni tecnologiche, che richiede nuove riposte ai bisogni. In questo scenario il terzo settore riveste un ruolo fondamentale, grazie alla sua capacità di adattarsi e alla vicinanza alle persone. La collaborazione tra pubblico e privato sociale non è solo una questione di efficienza ma anche di equità e qualità nell’assistenza. Sono certo che da questo incontro emergeranno riflessioni utili”.
Il messaggio del Presidente Juri Morico
Si sono susseguiti gli interventi dei presenti che hanno richiamato alla crisi sanitaria dettata dal Covid e anche alle difficoltà nell’assistenza al cittadino che può riguardare le tempistiche talvolta troppo dilatate per ricevere l’esito di una risonanza o prenotare un appuntamento presso una determinata struttura; sono poi state suggerite e condivise best practice utili alla decompressione del comparto, a cui il terzo settore può contribuire concretamente. In tale contesto si inserisce lo sport, definito dal Ministro Abodi “un antidoto sociale”. L’attività sportiva, ormai parte della Costituzione, diventa sempre più centrale quando si parla di recupero del benessere psicofisico della persona.
Ne ha parlato profusamente il numero uno di OPES, Juri Morico, durante il proprio intervento: “L’inserimento dello sport nella nostra Costituzione ci aiuta a ragionare sul benessere bio-psicosociale, ovvero sulla persona che è una realtà al cui interno può avere uno stato di salute variabile e che ha una propria complessità metafisica, ha una propria anima”. Due gli aspetti valutati dunque dal Presidente Morico in questo passaggio: da una parte le possibilità che questo dialogo tra salute, sport e terzo settore può offrire relativamente all’aspetto prettamente fisico, dall’altra l’apporto che la rete può dare all’equilibrio mentale.
Temi su cui OPES fonda parte del proprio impegno attraverso progettualità specifiche, come Sport Informa, InFormAzione, e Sports Community; ma anche grazie a singole iniziative e nuove collaborazioni.
A tal proposito, in chiusura Morico ha spiegato: “Terzo settore e sport offrono un grande strumento di politiche sociali attive; con le pubbliche amministrazioni, ad esempio, o con gli operatori di mercato”, evidenziando come le opportunità possano duplicarsi lavorando insieme e attingendo, ognuno per specifiche competenze, alle proprie risorse.