Dalla Riforma che interessa il mondo sportivo all’ingresso della parola “sport” nella Carta costituzionale. Sono giornate significative per un comparto che genera numeri di PIL decisamente importanti e che svolge un’enorme funzione sociale e pedagogica. Anzi, dopo una lunga attesa, il Legislatore, con la seguente espressione, l’ha sottolineato in maniera solenne nell’articolo 33 della Costituzione: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione al benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Se l’inserimento della parola sport nella legge fondamentale dello Stato ha raccolto plausi bipartisan e reso onore a chi ogni giorno promuove il benessere psico-fisico ed insegna ai cittadini quei valori positivi che rappresentano i pilastri della nostra società, la Riforma dello sport ha bisogno di un po’ più di tempo per essere compresa nella sua totalità da ogni singolo attore protagonista. Necessita di approfondimenti, focus, aggiornamenti, corsi di formazione e servizi di informazione per dipanare dubbi ed illustrare agli operatori del comparto quel Decreto Legislativo che, con tutti i suoi correttivi, sta rivoluzionando un intero sistema. Soprattutto in tema di lavoro sportivo.
Nell’approfondimento de Il Sole 24 Ore del 21 settembre c’è un articolo del Presidente Morico
Il Sole 24 Ore, a tal proposito, ha pubblicato nell’edizione odierna (giovedì 21 settembre 2023) un inserto su Norme & Tributi che affronta l’impatto della Riforma nello sport dilettantistico. Dalle regole per atleti e lavoratori agli adeguamenti statuari da adottare entro dicembre, passando per i legami con il Terzo Settore, sono diversi i temi che prestigiose firme e professionisti del comparto analizzano nel corso delle 16 pagine.
A pagina 7 trovate anche un articolo del Presidente nazionale, Juri Morico, che, in materia di doppia iscrizione, tratta il connubio tra sport e Terzo Settore e le opportunità, a carattere fiscale, amministrativo o finanziario, che si spalancano a quelle ASD che sono anche APS. “Si pensi ai finanziamenti stabili annualmente erogati in base all’articolo 72 del Codice del Terzo settore – scrive Morico nell’articolo sul più importante quotidiano economico nazionale – o agli istituti di co-progettazione e co-programmazione. Strumenti destinati, nel primo caso, in via esclusiva al sostegno delle attività di interesse generale di Aps, organizzazioni di volontariato (Odv) e fondazioni enti del Terzo settore (Ets). Nel secondo, a rafforzare e semplificare sempre il legame tra enti locali e sportivi del Terzo settore grazie alle deroghe al Codice degli appalti”.
Tra i temi trattati nell’articolo, anche 5 per mille e social bonus
In un altro paragrafo, poi, si sofferma sul tema del 5 per mille: “… per l’iscrizione nell’elenco permanente dei beneficiari come Ets, occorre solo l’iscrizione al RUNTS, senza limiti soggettivi ed oggettivi, come accade invece per lo sport dilettantistico. Qui i beneficiari sono solo le Asd che esercitano attività per under 18, persone di età non inferiore ai 60 anni o svantaggiati”.
Infine, dopo aver sottolineato una connessione tra la Riforma dello sport e quella del Terzo Settore, il Presidente effettua un focus su quel social bonus che spetta agli Enti sportivi che siano anche Ets e che si affianca allo sport bonus: “Il social bonus scatta invece per chi effettua liberalità per progetti di recupero di immobili pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata, a patto che siano assegnati a un Ets per attività di interesse generale non commerciali. Pur essendo aiuti simili, volti ad incentivare gli interventi di restauro di immobili pubblici, va considerato che il social bonus è fruibile sia da persone fisiche sia da enti e società. Lo sport bonus invece si applica solo ai soggetti titolari di reddito di impresa”.