Dalle province di Barletta, Andria e Trani arrivano segnali importanti ed incoraggianti. La voglia di sport, di recuperare il tempo perduto a causa delle restrizioni e della chiusura degli impianti sportivi per contenere la diffusione del coronavirus, è davvero tanta. A trainare la ripartenza sono soprattutto i giovani. Coloro che hanno dovuto rinunciare a frequentare i luoghi di maggiore aggregazione e formazione, come scuole e palestre, stanno infondendo tutte le loro energie per rilanciare il settore e per aiutare i bambini ad avvicinarsi nuovamente con fiducia e senza paura all’attività fisica e sportiva. Questo è quanto hanno potuto appurare sul loro territorio i responsabili di OPES Ruggiero e Giuseppe Lanotte.
L’attività nei centri estivi delle tre province centro settentrionali pugliesi si è appena conclusa ed il bilancio, sia in termini numerici sia per quanto riguarda il valore generato sul territorio, è assolutamente positivo. Grazie alla disponibilità dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Federico II, che ha seguito pedissequamente tutte le linee guida ministeriali e i protocolli in vigore, bambini e ragazzi dai 4 ai 16 anni hanno potuto svolgere gratuitamente corsi di difesa personale e di taekwondo, disciplina che in Puglia conta numerosi proseliti e campioni olimpici del calibro di Vito Dell’Aquila (oro a Tokyo2020 nella categoria 58 kg).
Accanto ai tecnici qualificati dell’Associazione, hanno avuto un ruolo cruciale i Volontari del Servizio Civile impegnati nel Progetto Sport Senza Barriere. Le ragazze e i ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti, che sono stati selezionati per svolgere l’anno di Servizio Civile con OPES, si sono prodigati per favorire l’inclusione in ambito sportivo e per potenziare l’offerta sportiva destinata alle persone disabili. Il loro ruolo nella diffusione della cultura dello sport e nella promozione dell’attività motoria, con il fine di migliorare la vita delle persone favorendo l’integrazione sociale, si sta rivelando fondamentale. Soprattutto per il momento storico che stiamo attraversando e per gli effetti innescati da una pandemia.
“Le emozioni vissute – hanno ammesso i Volontari del Servizio Civile del Progetto Sport Senza Barriere di OPES – sono state davvero incredibili. Favorire attraverso lo sport l’integrazione e l’inclusione, valori nei quali crediamo fortemente per costruire una società migliore, e assistere alle attività di avviamento allo sport del taekwondo, per noi ha avuto un significato particolare: ha rappresentato un piccolo ritorno alla normalità. È stata senza dubbio un’esperienza unica e piena di vitalità”.