OPES (Organizzazione Per l’Educazione allo Sport) ha incontrato a Roma Gianni Maddaloni, Maestro di Judo di fama internazionale e fondatore dello Star Judo Club Napoli, la palestra di Judo nel quartiere di Scampia, a Napoli. OPES e Maddaloni si sono incontrati a Roma oggi, 20 maggio, nell’Aula Magna del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” Acqua Acetosa, durante il convegno di presentazione del progetto Sport@Scuola, quest’anno alla sua seconda edizione, che ha riscosso un grande successo, dopo la prima 14-19 Sport@Scuola. Si tratta di un progetto che parla ai giovani dai 10 ai 19 anni, in 18 Province e 12 Regioni, per sensibilizzarli alla pratica sportiva e per disincentivare l’abbandono precoce della stessa. Una giornata all’insegna della pratica sportiva per oltre 500 studenti degli istituti scolastici romani, che oltre ad assistere al convegno, hanno anche sperimentato la pratica di oltre 10 discipline sportive, quali Arti marziali, Calcio Balilla, Cricket, Footgolf, Giochi e Sport Tradizionali, Palla Tamburello, Pallacanestro, Squash, Badminton, Danza Sportiva, Atletica leggera, Hockey, Rugby, Sport e Orientamento, Triathlon, Football Americano.
Durante il convegno nell’Aula Magna del centro – al quale hanno preso parte anche l’assessore alla Scuola e allo Sport di Roma Capitale Paolo Masini, il presidente nazionale di OPES Marco Perissa, il coordinatore dei professori di Educazione Fisica dell’Ufficio Regionale Scolastico Lazio Antonino Mancuso, il presidente del CONI Lazio Riccardo Viola, il presidente di FITETREC-ANTE Alessandro Silvestri e il responsabile indagini statistiche di OPES Alessandro Battisti – il presidente provinciale di OPES Roma Marco Volponi ha donato un assegno di 1000 euro proprio a Gianni Maddaloni, come contributo alla sua palestra che opera nella difficile realtà sociale di Scampia, a Napoli.
“Se anche solo 1 euro serve a salvare i ragazzi noi siamo felici di contribuire alla loro salvezza”, dice Volponi, ringraziato da Gianni Maddaloni che spiega: “La parola per vincere sempre è ‘rispetto’ ”. Poi, rivolgendosi alla platea di alunni presenti al convegno, ha spiegato loro come “ogni bambino nasce sano e buono, sono gli incontri sbagliati a condizionare la vita e a rovinarla”.