Esiste un legame stretto, strettissimo, tra il mondo della cultura – nel caso specifico della parola – e quello dello sport. Per entrambi il motore di tutto è la passione, la voglia di mettersi in gioco, di scoprirsi fragili, ma anche estremamente capaci e resilienti. In questo puzzle si incasella il volume edito da Piemme “Il vento in faccia” di Sebino Nela (con Giancarlo Dotto). Un’autobiografia che esplora il percorso sportivo e di vita di Nela e lo fa in modo inedito e avvincente.
Il volume è stato raccontato giovedì 4 aprile, presso l’hotel Acquasanta, di Terracina e all’evento hanno preso parte l’autore e il Presidente di OPES, Juri Morico; a moderare l’incontro, invece, è stato Simone Ciani.
“Il vento in faccia” di Sebino Nela: il volume
Gli appassionati di calcio, ma più in generale chi considera lo sport un elemento portante nella quotidianità di ognuno, non potranno che apprezzare l’autobiografia di uno degli ex calciatori più vincenti e trainanti della storia della AS Roma.
“Il vento in faccia – come racconta Piemme – è un viaggio spericolato tra vittorie e – soprattutto – sconfitte, gli applausi dello stadio e gli sfregi del destino, l’abbraccio dei tifosi e gli amori sfortunati, l’impeto e le debolezze, la salute prorompente e la malattia spaventosa, la gioia impossibile da manifestare e quelle lacrime che non bisogna vergognarsi di versare in pubblico. Sebastiano è uno strano impasto di uomo, gentile e insieme selvaggio. In conflitto permanente con se stesso. Ha visto e vede la morte negli occhi, se ne frega dei convenevoli. «La partita più tosta, più ignorante della mia vita? Contro il cancro al colon, un nemico sconosciuto»”.