La prima prova del Campionato nazionale di ginnastica ritmica ha rappresentato il primo, vero passo di un ritorno alla normalità. Certo, sembrano distanti anni luce gli appuntamenti del 2019, quando le atlete potevano gareggiare senza preoccupazioni, abbracciarsi e vivere l’esperienza sportiva nel segno della socializzazione, dell’aggregazione e della spensieratezza. Al centro sportivo di Anagni, gli scorsi 30 e 31 gennaio, l’atmosfera era decisamente diversa. Se da un lato si respirava sempre la stessa tensione che precede il debutto stagionale e si percepiva come in passato quel clima elettrico che accompagna la ginnasta dall’ingresso in pedana fino al verdetto della giuria, dall’altra parte è innegabile che qualche preoccupazione c’era. Il coronavirus, del resto, ha minato le certezze della società ed ha diffuso paure che prima non si avevano. Gli effetti della pandemia hanno costretto ogni settore strategico, sport compreso, a rivedere le sue priorità e ad adeguarsi a tutte quelle buone pratiche e norme che impediscono ad un virus subdolo di diffondersi.
Alla fine di una due giorni di gare intense e palpitanti, il settore delle ginnastiche di OPES diretto dal responsabile nazionale Luciano Gambardella può archiviare l’appuntamento di Anagni sotto la voce “evento sportivo nazionale completamente riuscito”. 200 atlete, in rappresentanza di 18 società, si sono messe in mostra in quello che è stato il vero battesimo della stagione sportiva 2020/2021. “È stato davvero emozionante ritornare dopo un anno di assenza – ha dichiarato a margine della manifestazione Luciano Gambardella -. Rivivere le emozioni che solo la pedana e la gara sanno trasmettere è stato toccante. Devo dire che ho vissuto questa due giorni con sentimenti contrastanti. La soddisfazione e la gioia si è mescolata spesso alla preoccupazione. Abbiamo attuato tutti i protocolli più rigidi per permettere ad ogni protagonista di vivere un’esperienza sportiva in totale sicurezza. Colgo l’occasione per ringraziare ogni atleta, ogni società ed ogni giudice. Loro sono i protagonisti indiscussi dell’evento di Anagni. E se tutto è filato liscio, il merito è ascrivibile alle capacità organizzative e professionali di Vanna, Roberta, Mariangela e Sara. Con scrupolosità e meticolosità, hanno pianificato tutto. Nulla è stato lasciato al caso. Alla soddisfazione, però, fa da contraltare un velo di tristezza. Il mio pensiero, e quello di tutto lo staff, va a tutte le nostre associazioni e società sportive dilettantistiche che, per mille ragioni, sono in difficoltà. Chi non ha a disposizione una palestra o non gestisce un centro sportivo non ha potuto prepararsi per il primo appuntamento nazionale. A loro va il nostro più caloroso abbraccio e l’invito a non mollare, perché il settore della ginnastica di OPES è al loro fianco. Sono sicuro che al termine di questa emergenza saremo ancora più forti”.
Archiviata la prima prova di Anagni, le ginnaste sono ritornate ai loro allenamenti. Ora è giunto il momento di iniziare a preparare la seconda tappa del Campionato nazionale.