Ci sono esperienze che non si possono dimenticare. Lasciano un segno sotto la pelle che arriva a toccare l’anima. Impartiscono insegnamenti che saranno utili nella quotidianità, nella vita e in quel percorso di crescita che ogni ragazzo o ragazza in età adolescenziale affronta. Rientrano in quei momenti di educazione civica e sociale che non si imparano a scuola, ma che possono essere trasmessi tramite un mezzo che utilizza un linguaggio universale basato sull’inclusione, sulla coesione, sull’amicizia, sulla percezione del tempo, dello spazio e del proprio corpo, sul ricordo, sul sacrificio, sulla perseveranza, sulla passione, sull’amore e sulla capacità di spingersi oltre i propri limiti: lo sport.
I ragazzi e le ragazze, che dal 7 al 9 giugno ad Abbadia San Salvatore (SI) hanno onorato le Final Cup di OPES intitolate alla memoria dell’indimenticata pallavolista azzurra Sara Anzanello, hanno potuto sperimentare e vivere una simile avventura formativa e sportiva. Al di là dei gesti tecnici, delle schiacciate, dei palleggi, dei bagher d’appoggio, delle espressioni di giubilo o di incoraggiamento, delle vittorie e delle sconfitte, chi ha partecipato all’evento toscano è tornato a casa più ricco che mai. In ogni momento vissuto alle pendici del Monte Amiata si è sentito lo spirito di Sara Anzanello, un’atleta che amava la vita e lo sport e che, purtroppo, ci ha lasciati troppo presto.
“Abbiamo ricevuto molti ringraziamenti per l’organizzazione, sia dalle associazioni sportive sia dalle autorità locali – ha dichiarato David Simbolotti, responsabile nazionale del settore pallavolo di OPES, parlando anche a nome del Presidente nazionale Marco Perissa -. Crediamo fortemente che la presenza di Sara sia stata un valore aggiunto per tutte le persone che ne hanno preso parte, fornendo un contributo speciale al Torneo”.
Gli atleti che hanno dato vita allo spettacolo sportivo, e che magari sono ancora troppo giovani per conoscere tutta la storia di Sara Anzanello, hanno potuto capire di che pasta fosse fatta la Campionessa del Mondo di San Donà di Piave scomparsa lo scorso mese di ottobre. Grazie alle parole, ai racconti pieni di emozioni e agli aneddoti di vita e di sport riportati da Raffaella Calloni, ex pallavolista che è stata compagna di squadra di Sara in Nazionale, a Novara e a Villa Cortese, è stato possibile conoscere meglio un’icona del volley, una ragazza piena di energia, fiducia, speranza e di voglia di vivere che ha lasciato un’impronta indelebile nel suo passaggio terreno.
La volontà di OPES e del settore pallavolo guidato da David Simbolotti è di far crescere ancor di più questa manifestazione dedicata alla memoria di Sara Anzanello.