Una parola, una tecnica di difesa personale, un metodo che conduce alla vittoria in un tempo davvero esiguo. Come quello che serve per pronunciare il termine giapponese Kyusho, che letteralmente si traduce con “primo secondo”. Conoscere come funziona questo complesso sistema significa rendere inabile un avversario o annullare in meno di due secondi un aggressore, senza colluttazione o qualsiasi altra azione che possa provocargli lesioni fisiche. Basta una semplice pressione in un determinato punto del corpo umano per mettere k.o o annullare un malintenzionato.
Il Kyusho non è un’arte marziale, bensì un metodo che può essere adattato ed integrato allo stile praticato. Dopo anni in cui congetture e campagne di disinformazione hanno cercato di estinguerlo e diffamarlo, dipingendolo come estremamente pericoloso, è tornato in voga. Oggi, grazie alla formazione di tecnici e praticanti, nelle palestre si insegna la metodologia, ma non il modo attraverso il quale possono essere provocate lesioni o danni fisici permanenti.
Ed è su questa linea didattica, volta anche ad integrare il Kyusho nell’arte marziale praticata, che si inserisce la serie di appuntamenti mensili promossi dal Comitato regionale di OPES Sicilia, presieduto da Andrea Patti, in collaborazione con la Kyusho International.
Sabato 16 dicembre, a Palermo, presso la palestra di via Valdemone, 5, il Maestro Marcello Giannola ha messo a disposizione dei presenti tutte le sue conoscenze e le sue abilità. Ha dispensato altresì consigli e pareri, affinché tutti i suoi allievi potessero comprendere i segreti di questo antico sistema e di come il corpo umano reagisce ad una particolare pressione. Ogni singola parola pronunciata da Giannola, così come le dimostrazioni effettuate, ha arricchito il bagaglio esperienziale e personale dei discenti e permesso agli esponenti del mondo marziale palermitano di crescere dal punto di vista sportivo. La loro evoluzione tecnica, sicuramente, si rifletterà sui rispettivi allievi e tesserati.
All’incontro, che può essere archiviato alla voce “successo”, hanno partecipato interpreti e Maestri di karate, kali, silat, ju jitsu tradizionale e brasiliano e krav maga, provenienti da ogni angolo della provincia palermitana.