Dal 20 gennaio 2016 tutte le società sportive, anche dilettantistiche, dovranno disporre di un defibrillatore semiautomatico (DAE o AED) e di personale adeguatamente formato durante le partite e gli allenamenti (Decreto Balduzzi).
Chi è soggetto all’obbligo di presenza del defibrillatore e di personale formato?
Tutte le associazioni e società sportive, anche dilettantistiche, ad eccezione di quelle “che svolgono attività sportiva con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro (lancio del piattello, tiro con l’arco, ecc.), giochi da tavolo e sport assimilabili”.
Quante persone devono essere formate?
La normativa non pone vincoli numerici, ma deve essere garantita la presenza di personale formato sia durante le partite, sia durante gli allenamenti.
Ad esempio, potrebbe essere sufficiente, per assolvere agli obblighi di legge, formare solo l’allenatore (se la sua presenza fosse garantita durante tutte le attività).
Chi deve acquistare il defibrillatore?
Il defibrillatore deve essere presente e può essere acquistato dalla società sportiva, da un gruppo di società sportive o da chi gestisce l’impianto sportivo (in questi ultimi due casi, il defibrillatore può essere condiviso tra più società sportive che condividono gli stessi spazi per le proprie attività).
In ogni caso, ciascuna società sportiva deve assicurarsi (e ne è responsabile) della presenza del defibrillatore e di personale formato.
Dove deve essere installato il defibrillatore?
Lo strumento salvavita deve essere facilmente e rapidamente accessibile da tutte le aree dell’impianto sportivo. In caso di necessità, una persona dovrebbe riuscire a recuperarlo e metterlo a disposizione del soccorritore in non più di 2 minuti.
E se l’attività è itinerante?
In questo caso il defibrillatore deve essere presente durante lo svolgimento dell’attività, ovvero dovrà essere presente nel luogo e nel momento dello svolgimento dell’attività.
E se non mi adeguo?
Non ci sono ancora sanzioni specifiche per l’inosservanza di questa normativa, ma recentemente, in un caso di morte per arresto cardiaco in un impianto sportivo, il presidente della società sportiva (in questo caso di professionisti, per i quali l’obbligo è scattato diversi mesi fa) è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo.