Non si tratta di una gara di solidarietà, ma quello che sta facendo la grande famiglia della ginnastica di OPES è qualcosa di unico e straordinario. Potrebbe essere definito come un impegno civico per favorire il bene comune, nel nome della pace tra i popoli, dello sport e dei suoi valori positivi. Dopo aver annunciato l’iniziativa dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Arteritmica Tarquinia, che ha deciso di offrire le proprie attività sportive ai bambini rifugiati nella città patrimonio dell’Unesco e nei paesi limitrofi, il testimone di questa staffetta speciale per il popolo ucraino è stato raccolto dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Ginnastica Alitema. Il sodalizio sportivo capitolino, che organizza nelle strutture di Tiburtina, Colli Aniene e Casalmonastero corsi di ginnastica ritmica per bambine di età superiore ai 3 anni, permetterà alle bimbe e alle ragazze ucraine ospitate a Roma di prendere parte, a titolo gratuito, a tutti i corsi di ritmica. Un nobile gesto che allevierà, almeno per qualche ora, le sofferenze di chi ha conosciuto l’orrore della guerra, dell’odio e della distruzione. Senza contare tutti quei benefici psicofisici che lo sport è in gado di generare o la sua capacità di accelerare i processi di integrazione ed inclusione.

Luciano Gambardella e  lo staff del settore nazionale delle ginnastiche di OPES ringraziano con tutto il loro cuore l’ASD Ginnastica Alitema e le società che si stanno prodigando per aiutare i rifugiati. Le loro iniziative spontanee sottolineano il vero spirito degli uomini e delle donne che, operando nello sport, perseguono una missione: insegnare alle future generazioni valori come l’inclusione, l’integrazione, l’onestà, il sacrificio, il fair-play, il rispetto, l’equilibrio, la gioia e la concordia, utilizzando come strumento una disciplina sportiva.

Insieme alle azioni delle ASD e SSD affiliate, prosegue anche la campagna #donaconilcuore. Il primo carico di beni di prima necessità e medicinali, raccolti nei vari centri italiani che hanno aderito all’iniziativa lanciata da Modavi Protezione Civile ed OPES, è stato consegnato in Moldavia, un Paese con meno di 2 milioni di abitanti che si è ritrovato a gestire da solo centinaia di migliaia di profughi ucraini.