Sabato 2 febbraio, presso il Centro Sportivo Sporting Dora di Corso Umbria, 83, a Torino, verrà presentata una nuova iniziativa che sancirà la partnership tra il Comitato Regione Piemonte di OPES ed Herbalife Nutrition. L’evento è rivolto sia ai direttori tecnici delle società sia ai soci, familiari o comuni cittadini che volessero approfondire l’argomento della corretta alimentazione e, al tempo stesso, conoscere i prodotti e i vantaggi di questa collaborazione tra due realtà leader nel territorio piemontese.
Per poter offrire un servizio serio è necessario avere una chiara e reale immagine di quello che oggi è il disturbo alimentare nel mondo dello sport. Tutti conoscono l’importanza di una buona alimentazione per mantenere sano l’organismo, garantendo di conseguenza il benessere psichico. Se un simile discorso è valido per una persona normale, allora lo è ancor di più per coloro che praticano una disciplina sportiva, visto che dal proprio corpo devono ottenere qualcosa di più in termini di prestazioni fisiche e consumo energetico.
“Per tutti noi l’alimentazione riveste un ruolo determinante – così scrive il presidente del comitato regionale del Piemonte Walter Palmero nel comunicato stampa – ed è importante che si sappiano quali sono gli alimenti che possono aiutare nella propria quotidiana attività ed in quali quantità e modalità assumerli per poterne trarre tutti i benefici possibili. Esistono infatti differenze nell’alimentazione da seguire, in funzione del tipo di vita che si pratica. Secondo le attuali classificazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i disturbi dell’alimentazione comprendono, oltre all’anoressia nervosa e alla bulimia nervosa, anche altri quadri clinici quali le anoressie e le bulimie parziali o incomplete. Questo tipo di disturbi è più presente nella popolazione femminile rispetto a quella maschile. L’indice di massa corporea, espresso con l’acronimo BMI (Body Mass Index), è il rapporto tra il peso e l’altezza di un individuo e viene utilizzato come indicatore dello stato di peso forma. Sebbene sia un parametro utile a dare una prima indicazione, non costituisce un sistema di misura sufficiente per fare diagnosi di anoressia o di bulimia, caratterizzate da un quadro clinico ben più complesso. Tra i criteri diagnostici della bulimia nervosa e dell’anoressia rientra anche la pratica eccessiva dell’esercizio fisico, erroneamente intesa come modo efficace per prevenire l’aumento di peso. Tra i praticanti sportivi le categorie maggiormente a rischio di manifestare disturbi del comportamento alimentare sembrano essere le ginnaste, le danzatrici, le pattinatrici di pattinaggio artistico, le tuffatrici, le sincronette, le cicliste, le fondiste dell’atletica leggera e, più in generale, le atlete degli sport di resistenza prolungata/fitness. Fra i disturbi alimentari atipici, o non altrimenti specificati, viene descritta la cosiddetta “anoressia reverse”, molto simile all’anoressia nervosa ma rivolta non tanto alla perdita di peso corporeo, bensì all’aumento e alla “definizione” della massa muscolare che sono associati alla riduzione quanto più possibile del grasso corporeo e al miglioramento della forma fisica. Questa patologia è di interesse prettamente maschile: gli uomini affetti da questo disturbo hanno una visione distorta del proprio corpo verso il quale riversano la maggior parte della loro attenzione. Nel delineare il profilo di chi soffre di anoressia reverse dobbiamo considerare non solo gli atleti e i bodybuilder ma anche i normali praticanti sportivi che, oltre a dedicare all’allenamento diverse ore durante l’arco della giornata, ricorrono spesso a diete o regimi alimentari errati quanto pericolosi per la propria salute“.
Il presidente di OPES Piemonte conclude il comunicato stampa con questo concetto: “L’inizio dell’anno è il periodo dei buoni propositi ed il miglioramento dello stile di vita figura spesso in cima alle liste di chi intende investire sul proprio benessere. Spinti dalla volontà di smaltire qualche chilogrammo di troppo, rimediato durante le feste, e anche dalla necessità di arrivare in forma alla prova costume, molti si adoperano per ottimizzare nutrizione ed esercizio fisico. Non a caso, infatti, è proprio in questo periodo che nelle palestre si registra un nuovo picco di iscritti. Pertanto, ritengo sia fondamentale promuovere la “cultura della corretta alimentazione” quale forma di prevenzione dalle malattie e quindi fautrice del benessere fisico e psichico dell’individuo“.