Invictus Day: al CONI per parlare di sport, pace e dell’eredità lasciata da Mandela 

Durante la giornata di ieri, 18 luglio, il Salone d’Onore del CONI ha ospitato la terza edizione dell’Invictus Day, un’iniziativa dedicata alla memoria di Nelson Mandela, le cui imprese politiche vengono ricordate proprio nel medesimo giorno con la ricorrenza a lui dedicata istituita dalle Nazioni Unite nel 2009. 

L’evento, che ogni anno assegna riconoscimenti a realtà o personalità che incarnano valori e virtù proprie di Madiba e del suo operato, è promosso da OPES con la collaborazione dell‘Unione Nazionale Veterani dello Sport (Sezioni Giulio Onesti e Roma Capitale) e della Nuova Accademia Arti, Scienze e Professioni di Firenze, ed è patrocinato da Sport e Salute Spa, CONI, CIP e Regione Lazio.

A caratterizzare la manifestazione: la presenza affezionata dell’ambasciatrice del Sudafrica Nosipho Nausca-Jean Jezile, l’introduzione ai lavori da parte del padrone di casa Giovanni Malagò e la conduzione esperta di Marco Lollobrigida, Vicedirettore di Rai Sport. 

Invictus Day: l’intervento del Presidente Juri Morico

In apertura è intervenuto il Presidente Nazionale di OPES, Juri Morico, che ha ricordato come l’iniziativa intenda “condividere un patrimonio universale”, il presupposto da cui, solo tre anni fa, si è partiti per dare il via a questa tradizione. 

Abbiamo l’onore di avere qui l’ambasciatrice del Sudafrica in Italia, che ringraziamo per la trasmissione di autorevolezza che dà alla nostra iniziativa. Un’iniziativa – ha proseguito il numero uno di OPES – che qualcuno prima ricordava essere nata pochi anni fa ed è già una tradizione autorevole perché nata dalla consapevolezza condivisa di dover segnare l’inizio di un percorso”. 

Morico ha poi posto l’accento sulla parola chiave della kermesse celebrativa: ambasciatore: come Ambassador of Freedom (che si traduce anche in una delle categorie dei riconoscimenti assegnati), come ambasciatrice di un popolo. “La parola ambasciatore rappresenta un incarico, una chiamata all’azione per difendere la libertà – nel caso specifico, ndr -, a promuoverla e declinarla nella relazione quotidiana. Io credo che questo sia il senso più profondo di questa giornata, quella di riuscire ad essere qui tutti come ambasciatori di libertà, avendo il coraggio di metterci in gioco”.

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