Un altro accordo per generare valore attraverso la funzione sociale, pedagogica ed educativa dello sport. Nella mattina di giovedì 4 aprile, presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio, OPES, rappresentata dal Presidente Nazionale Juri Morico, e Stefano Anastasia, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, hanno sottoscritto un’importante convenzione. Le firme sul protocollo hanno ufficialmente sancito l’inizio di un percorso comune, volto ad offrire opportunità di cambiamento, crescita e recupero a quelle persone che stanno scontando una pena all’interno delle case circondariali.
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La convenzione stipulata dal Presidente Morico dà seguito così al lavoro e all’impegno di OPES. Negli ultimi anni, infatti, sostenendo specifiche cause, partecipando ad eventi istituzionali e promuovendo partite della solidarietà, il nostro Ente si è dimostrato sensibile al tema dell’attività sportiva all’interno degli istituti penitenziari. Si inseriscono in questo ambito il progetto “Zona Luce”, l’inaugurazione del nuovo impianto sportivo del carcere di Rebibbia ed “Un goal per mia mamma”. Tre esempi che dimostrano la volontà e la responsabilità di OPES nel garantire il benessere psico-fisico dei detenuti, nell’offrire loro nuovi stimoli e possibilità di riscatto, ma anche nel favorire il loro reinserimento all’interno del tessuto sociale e la loro rieducazione grazie al potere e ai valori dello sport.
Oltre la convenzione, le iniziative di OPES a sostegno dei detenuti
Promosso dalla Scholas Occurrentes, l’organizzazione internazionale di diritto pontificio voluta dal Santo Padre, “Zona Luce” è stato sostenuto dal Gala dello Sport del 2022 e dalla campagna “Lo sport per tutti, tutti per lo sport”, un motto che fa da trait d’union tra tutti gli eventi che chiudono l’anno solare di OPES e che nel 2024 si è trasformato in un progetto di altissimo valore sociale. La generosità di sostenitori e semplici donatori è servita a sovvenzionare un corso per dirigente sportivo destinato ad un giovane detenuto del carcere minorile di Nisida (Napoli).
Se il progetto “Zona Luce” può essere inserito in termini di occasione di riscatto e reinserimento di un detenuto, le altre due iniziative si sono contraddistinte in qualità di appuntamenti sportivi e di sensibilizzazione. OPES, come sostenitore e promotore di “Uniti per il sociale”, l’iniziativa della Nazionale Italiana Calcio Olimpionici, ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione della Partita della Solidarietà tra il team del presidente Italo Lapenna e i detenuti del reparto G9 di Rebibbia e, successivamente, è sceso in campo per l’amichevole calcistica che di fatto ha inaugurato il nuovo impianto della casa circondariale diretta dalla Dott.ssa Rossella Santoro.
Lo stesso ha fatto altresì per “Un goal per la mia mamma”, l’amichevole voluta dall’associazione Sbarre di Zucchero per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizioni delle madri detenute.