Riforma dello Sport e correttivi riguardanti lo sport paralimpico, il plauso del Presidente Morico

Il prossimo 1° luglio la Riforma dello Sport entrerà in vigore. Ieri, giovedì 8 giugno, Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, e Marina Eliva Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, hanno esposto e spiegato in conferenza stampa le misure contenute in quello che la settimana prossima, dopo il passaggio alle Camere e la definitiva lettura ed approvazione del Consiglio dei Ministri, diventerà il nuovo DL Sport. Tra le novità introdotte, alcune riguardano il mondo paralimpico. Di seguito il commento del Presidente nazionale di OPES, Juri Morico.

La Riforma dello Sport, come hanno ribadito i Ministri dello Sport e del Lavoro avrà un atterraggio morbido. Ma credo che il suo impatto su tutto il sistema sportivo italiano sarà enorme, consistente. Conferirà dignità ad un comparto che meritava la giusta attenzione da parte delle Istituzioni non solo per il ruolo economico ricoperto in termini di punti percentuali di PIL, ma soprattutto per la sua inestimabile funzione sociale.
Dalla definizione di lavoratore sportivo alle tutele, passando per l’istituzione di un osservatorio che monitorerà i risultati ed i contraccolpi portati dalla nuova legge sullo sport, per il limite orario settimanale delle prestazioni sportive e per l’apprendistato, sono tanti i punti toccati dalla riforma. Tra questi, meritano un plauso le modifiche che interessano il mondo paralimpico e che permetteranno ai Campioni di coniugare lavoro ed attività sportiva.
Ringrazio i Ministri Andrea Abodi e Marina Elivira Calderone per aver trattato con sensibilità, attenzione e responsabilità le esigenze dello sport paralimpico, sotto ogni punto di vista. Voglio dire grazie al Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, per il grande contributo fornito, affinché le Istituzioni recepissero tutti i bisogni dello sport. La sua caparbietà e la sua chiarezza nell’affrontare problemi e criticità, senza mai dover alzare i toni per farsi ascoltare, hanno fatto breccia e sono stati determinanti per il risultato finale, favorendo quelle soluzioni che oggi vediamo prendere forma nella riforma. I correttivi, infatti, andranno a tutelare sia gli atleti sia i loro datori di lavoro. Era un paradosso che un atleta paralimpico di alto livello dovesse richiedere dei permessi lavorativi per partecipare ad una competizione internazionale. Un fatto senza dubbio penalizzante e per certi versi discriminante. La nuova misura consentirà ai nostri portacolori di prepararsi ai grandi appuntamenti con più serenità, senza conseguenze lavorative, retributive e previdenziali, prevedendo anche un rimborso per i loro datori di lavoro. Nessuno, insomma, ci perderà. Di sicuro, lo sport italiano sarà più competitivo e vincente, con benefici a cascata per tutto il comparto.
L’Italia, insomma, compie un importante ed ambizioso passo in avanti per migliorare il settore sportivo, tout court. Il lavoro congiunto del Governo, dei vari Ministri, delle Istituzioni e dei rappresentanti della galassia sportiva, sia di vertice sia di base, sta dimostrando che lo sport è ritornato al centro della scena politica e sociale del Paese. E che il suo ruolo è primario nello sviluppo della nostra società. Quando ci schieriamo tutti insieme per lo sport e a favore dello sport per tutti, possiamo soltanto generare valore ed essere vincenti.

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