È disponibile il Vademecum “La tutela dei diritti dei minorenni nello sport – il ruolo di tecnici e dirigenti sportivi” redatto dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, dalla scuola dello sport di Sport e Salute e dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Si tratta di un documento, articolato in 11 passi, volto a integrare le conoscenze dei tecnici e dei dirigenti sportivi affinché questi possano agire attivamente sulle problematiche che coinvolgono bambini e adolescenti. Più specificatamente si fa riferimento allo stretto legame che sussiste tra l’attività sportiva e il benessere del minorenne. Inoltre si evidenzia l’importanza del diritto allo sport e dei diritti universalmente riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
È centrale la figura dell’operatore che lavora a stretto contatto con i minorenni; in proposito, nella premessa, Michele Sciscioli, ex Capo del Dipartimento per lo sport, attuale Capo Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale, scrive: “L’iniziativa è volta anche a fornire indicazioni necessarie per orientare l’adulto – e nello specifico l’allenatore – illustrando casi studio che mettono in luce i comportamenti individuali e collettivi che dovrebbero essere adottati dai tecnici e/o dirigenti sportivi nell’affrontare situazioni particolarmente complesse in cui potrebbe essere coinvolto il minorenne che pratica un’attività sportiva”.
In breve, non solo vengono fornite suggestioni sulla corretta gestione di un gruppo o un singolo che pratica attività sportiva, ma si dà anche la possibilità di aprire importanti riflessioni sul tema.
Gli 11 capitoli che compongono il Vademecum
Negli 11 capitoli che compongono il Vademecum si vanno a sviscerare diverse tematiche, fondamentali per il contesto sociale in cui si muovo i minorenni italiani. Il primo step riguarda il diritto allo sport e si affrontano in maniera più ampia: salute, benessere e sostenibilità ambientale.
Si prosegue con il bullismo e il cyberbullismo: nel caso specifico vengono indicate le best practice da applicare nel mondo sportivo quando ci si trova difronte a tali criticità.
Spazio anche i disturbi del comportamento alimentare nello sport e allo sport come opportunità per superare la marginalità sociale. Il quinto passo riguarda invece la devianza minorile, dunque si approfondisce il tema degli interventi educativi in ambito detentivo.
Non manca la digressione sulle violenze e sugli abusi: in questo capitolo si forniscono importanti input su come violenza e abusi possano essere riconosciuti e gestiti nell’ambito sportivo.
Si passa poi allo sport come occasione di inclusione di minorenni stranieri e alla parità di genere nello sport e la valorizzazione delle diversità. Dunque, un importante focus sull’inclusività in ogni sua singola sfumatura.
“Sport e scuola: l’equilibrio tra impegno sportivo e scolastico” è il titolo nono capito del Vademecum. Mentre il decimo e l’undicesimo riguardano rispettivamente il contrasto all’uso di sostanze proibite nella pratica sportiva e i pericoli della specializzazione precoce nello sport.
Un documento tanto interessante quanto fondamentale: lo sport rappresenta un elemento importante durante la fase di crescita e si dovrebbe sempre garantire ai minorenni lo svolgimento dell’attività sportiva in ambienti sani, sicuri e ben organizzati.
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