Si chiude il progetto “All-In – Tutti in gioco”, una best practice per contrastare la ludopatia e le dipendenze

ROMA, 20 ottobre 2021 – La conferenza di mercoledì 20 ottobre, tenutasi presso la Sala Pininfarina dell’Auditorium della Tecnica, ha di fatto chiuso il lungo viaggio di “All-In – Tutti in Gioco”. L’iniziativa, realizzata e promossa dall’Associazione di Promozione Sociale Terra Nostra, dall’Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e rete nazionale di Terzo Settore OPES e dall’Associazione Arthesia, e cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche socialiai sensi dell’Articolo 72 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e S.M.I. – anno 2018, ha fornito una risposta concreta per contrastare la ludopatia.

La dipendenza dal gioco d’azzardo è un disturbo comportamentale che riguarda un milione di italiani. Ma i soggetti a rischio, ovvero quelli che investono somme importanti in relazione al proprio tenore di vita e che giocano assiduamente, pur non essendo giocatori compulsivi, sarebbero addirittura 2 milioni. Ad “affidarsi alla sorte”, con la speranza di veder cambiare la propria condizione sociale in un attimo e di non vivere più una situazione di perenne difficoltà o disagio, non sarebbero soltanto gli adulti, ma anche i giovani. Entrando nel vortice della dipendenza, il cosiddetto giocatore problematico o patologico ha una visione distorta della realtà e del denaro e, allo stesso tempo, arriva a compromettere i suoi valori e i suoi impegni sociali, lavorativi, materiali e familiari.

Per migliorare la situazione italiana, “All-In – Tutti in Gioco” ha operato su tutto il territorio nazionale a più livelli. Dalla mera sensibilizzazione e informazione fino alle occasioni di riflessione e sostegno alle famiglie di individui affetti da ludopatia, passando per la promozione sportiva e di tutti quei modelli che possano tenere lontani dal gioco d’azzardo quei soggetti fragili o a rischio, Terra Nostra, OPES ed Arthesia hanno realizzato interventi e attività dall’elevato impatto sociale. Tra questi, hanno riscosso un enorme successo la campagna itinerante svolta a bordo del Comedian Bus e la striscia di flash mob on-line (a causa della pandemia e dell’impossibilità di realizzare eventi nei quali sarebbe stato impossibile evitare assembramenti, i promotori hanno deciso di ricorrere alle potenzialità del digitale e di internet). Ma non bisogna dimenticare neppure lo studio demoscopico e quegli incontri utili a ribaltare il paradigma di fondo e ad incoraggiare la ricerca delle emozioni e gratificazioni in sfide sane come i giochi di abilità e lo sport. “All-In – Tutti in Gioco”, coinvolgendo stakeholder, Istituzioni, influencer, testimonial, professionisti, psicologi e dottori, società sportive, allenatori e collaboratori sportivi, ha dato vita ad una vera rete nazionale contro la ludopatia e tutti quei fenomeni devianti che rientrano nelle sfere della dipendenza e dei disturbi comportamentali.

Terra Nostra, OPES e Arthesia archiviano l’iniziativa con la convinzione che questa esperienza possa innescare in Italia altri effetti moltiplicatori. “All-In – Tutti in Gioco”, infatti, deve essere considerata come una best practice che ha creato una nuova cultura ed ottenuto risultati eccellenti ed incoraggianti in materia di contrasto al disturbo patologico legato al gioco d’azzardo.

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