Finalmente. Un altro raggio di sole illumina lo sport, ma non paragonatelo ad un nuovo inizio o ad un’alba. La ripresa degli sport da contatto, dopo il via libera concesso dal Governo e dalle Regioni alle discipline individuali e alla ripresa dell’attività nei centri sportivi, segna un passo importante nella lotta al coronavirus e nel presunto ritorno alla normalità. Il virus, subdolo e terribile sia dal punto di vita epidemiologico sia dal lato economico, non è scomparso. Circola ancora, ma, grazie ai dispositivi di protezione individuale, alle nostre nuove abitudini in termini di igiene e ai protocolli che sono stati creati per arginare e contrastare la sua diffusione, siamo in grado di conviverci.
Il mondo dello sport e gli sportivi, le associazioni e le società sportive dilettantistiche, che ogni giorno sono impegnate nella promozione di quei valori positivi che costituiscono i pilastri della società, possono iniziare a riprogrammare la stagione. Si può guardare il futuro con un po’ di fiducia in più, anche se bisogna ammettere che il lockdown e la quarantena ci hanno resi più insicuri e fragili, hanno fatto vacillare il nostro credo, messo a rischio la mission e il raggiungimento degli obiettivi che ognuno si era prefissato di raggiungere. Ora è giunto il momento di ripartire, di fare il pieno di energie e speranza. Per il bene dello sport, per la salute individuale dei cittadini ed anche per la Nazione. Non bisogna dimenticare che la pratica sportiva – agonistica, amatoriale, ricreativa, dilettantistica o professionistica che sia – è da una parte una palestra di vita, poiché educa le persone a seguire uno stile di vita sano e a vivere secondo dei valori, mentre dall’altra è una fonte di ricchezza, poiché permette allo Stato di risparmiare quasi 2 miliardi di euro l’anno per il Servizio Sanitario Nazionale. Ed è su questi obiettivi che continuerà a battersi OPES anche nei prossimi mesi e nel prossimo futuro. Lo sport deve diventare un diritto garantito dalla Costituzione e deve essere incentivato sotto ogni forma, sia tra i giovani sia tra i cittadini appartenenti alla terza età.
La mission del nostro Ente, anche ora che ha raggiunto il 40° anno di attività (il 1° luglio), non cambia. Noi siamo le risorse che, gestendo un programma sostenibile di sviluppo della promozione sportiva, sociale e culturale, generano valore per la persona e per la società. Lo abbiamo fatto prima dell’emergenza sanitaria e lo faremo ancor di più in questa fase post Covid-19. Tutti insieme. Ora più che mai.
Buona lettura!