4, 18 e 25. Non sono dei semplici numeri in sequenza, ma le giornate del mese di maggio che hanno interessato la fase 2 anche nel mondo dello sport. Step by step, un passo alla volta, con uno sguardo alla curva epidemiologica e ai dati, che indicavano una situazione che giorno dopo giorno migliorava, il Governo ha allentato quelle misure che hanno permesso al Paese di contenere la diffusione dell’epidemia e di rimettersi piano piano in moto. I primi sportivi a riprendere sono stati gli atleti professionisti o di rilevanza nazionale che praticano sport individuali. Poi è toccato anche a quelli delle discipline di squadra, mentre il 25 maggio è stato ribattezzato come il giorno di un primo ritorno alla normalità grazie alla riapertura delle palestre, delle piscine e dei centri sportivi. Per tutti, una serie di obblighi e di norme da rispettare per garantire in primis la salute degli sportivi e per evitare sul nascere focolai che possano facilitare il propagarsi di una seconda ondata.
E’ troppo presto per dire se l’Italia sia migliorata e se abbia sfruttato questa crisi come un’opportunità per rilanciarsi. Quello che è certo è che le relazioni sociali e la vita quotidiana sono cambiate. Il sistema economico, compreso il comparto sportivo, già provato, è stato messo in ginocchio. Il rischio che molte Associazioni o Società Sportive Dilettantistiche vengano spazzate via dall’emergenza coronavirus è altissimo. I prossimi 4 mesi saranno cruciali, ma questo è il momento di ripensare il nostro mondo ed il nostro modo di vivere. Perché nulla potrà essere uguale a prima.
Anche la scuola e l’istruzione lo hanno capito. OPES, nel mese di maggio, ha realizzato un progetto di didattica a distanza che ha consentito agli studenti dell’Istituto superiore di secondo grado “Luigi Einaudi” di Roma di conoscere Campioni dello sport come Arturo Mariani, Claudia Cesarini, Matteo Cavagnini, Margherita Granbassi e Daniele Cassioli, di comprendere i loro sacrifici e di capire i valori che hanno segnato le loro vite di atleti, di uomini e donne. Il successo del format è misurabile con gli attestati di stima ricevuti e con la volontà di riproporlo nel corso del prossimo anno scolastico. Con la speranza di effettuare lezioni in presenza.